martedì 4 novembre 2008

IRRUZIONE DI UN GRUPPO DI 30 FASCISTI ALLA SEDE RAI DI VIA TEULADA,NELLO STUDIO DI CHI L'HA VISTO..LE PRIME REAZIONI

Le reazioni politiche

Il direttore generale della Rai, Claudio Cappon ha avuto un colloquio telefonico con il capo della Polizia, Antonio Manganelli, sulla vicenda dell' irruzione nella sede della tv di Stato di via Teulada a Roma, da parte di un gruppo di giovani estremisti di destra.
Intanto si susseguono le reazioni politiche: «L'irruzione squadristica nella redazione di è fascismo allo stato puro» dice Roberto Cuillo, responsabile Cultura del Pd, che valuta «inquietante che non sia stato identificato neanche uno dei mascalzoni, che hanno devastato gli studi della Rai». Di qui, l'appello: «Ci aspettiamo che il governo e il ministro degli Interni attivino tutti gli strumenti necessari per identificare i responsabili».
Cuillo esprime poi «tutta la nostra solidarietà a Federica Sciarelli e alla sua redazione per aver svolto il proprio dovere di giornalisti e alla Rai per aver adempiuto ai suoi compiti di servizio pubblico. Nessuno si metta in testa- chiude l'esponente Pd - che sia possibile mettere in discussione la libertà di informazione in Italia».
Per Claudio Fava, segretario nazionale di Sinistra democratica, «è intollerabile quello che è accaduto con l'irruzione di giovani esponenti della destra in Via Teulada, è intollerabile che si minaccino telefonicamente la conduttrice e i giornalisti di una trasmissione televisiva». «Sappiamo bene - prosegue il leader Sd in una nota - che Federica Sciarelli e i redattori della trasmissione, a cui va tutta la nostra solidarietà, sono giornalisti con la schiena diritta e che non arretreranno mai di fronte alle minacce di una squadraccia che ricorda ben altri tempi. Ma quello che è avvenuto è gravissimo: in questo Paese non si tollera più la libertà di stampa».Difende invece gli aggressori Francesco Storace, segretario nazionale de La Destra:« È scandaloso che una trasmissione che si occupa d'altro istighi alla caccia all'uomo nei confronti dei giovani di destra» e aggiunge che «l'antifascismo televisivo prepara la strada a quello militante. La Rai deve rispondere di questa vergogna».
Ma interviene anche l'Usigrai: «L 'irruzione di una quarantina di persone nella sede Rai di via Teulada - sottolinea il sindacato dei giornalisti Rai - e le minacce contro la trasmissione 'Chi l'ha visto?' costituiscono un fatto di inaudita gravità e senza precedenti. La matrice comune tra alcune norme che si vogliono introdurre e la violenza sta nel volere il silenzio: c'è chi vuole si taccia sulle cose che non gli piacciono. Si tratta di un qualcosa che non riguarda solo i giornalisti, ma tutti i cittadini. Noi nel dare la solidarietà ai colleghi, diciamo, invece, andate avanti, raccontate senza auto-censure, oltre che un giudice a Berlino in questo Paese c'è pur sempre una pubblica opinione. Indignazione anche per il continuo intromettersi sul nostro modo di fare informazione da parte della politica. Oggi ci siamo sentiti spiegare da un singolare pulpito - prosegue Verna - quello del senatore Dell'Utri, come devono e non devono essere i conduttori, in particolare del Tg3; «la faccia non deve essere gotica, il dark non va». Prima che ce la diano, stiamo pensando noi a una divisa, la farà cucire l' Usigrai, ma se e quando la metteremo, lo faremo per dire alla gente che stiamo trasmettendo informazione non libera».

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mi piace scrivere un po' di tutto,ma soprattutto leggere, perchè è con la lettura, quella vera, che si impara a scrivere.Amo i classici della nostra e delle altre letterature europee...e non solo.Sono amante della Slovenia e del suo meraviglioso territorio.