venerdì 3 aprile 2009

SI TEME UN RITORNO A L TERRORISMO...lo scrive il Riformista

I fatti gravi, gli scontri di Londra e Strasburgo, fanno temere che qualcosa di simile potrebbe succedere anche da noi.........

La crisi incalza. Perfino il presidente del Consiglio cambia i toni. Le previsioni che ha fatto qualche giorno fa ne sono un segno: parlare di venti milioni di posti a rischio significa eliminare ogni ottimismo di maniera, e metter l’accento su una dimensione della crisi globale che non può più essere esorcizzata. Intendiamoci: l’invito alla fiducia, che prevaleva fino a qualche tempo fa, non l’ho mai inteso solo come di maniera.

Il tema della fiducia è un tema vero, perché resiste e si oppone a un sentimento costitutivo del mondo degli uomini, la paura, per combattere il quale è nato lo stato civile moderno (e la crisi può reintrodurre qualche elemento da “stato di natura”).

La crisi ha propriamente questo carattere: di poter essere posseduta dalla paura, a sua volta origine e preda di un ribellismo comprensibile ma insensato, in cui c’è un elemento di dissolvimento nihilistico, al passo con qualcosa che è nato in quella stessa società oggi in crisi: il ribellismo è il dissolvimento della lotta politica, spinge tutto nel nulla. La crisi, insomma, può spostare sentimenti fondamentali, accompagnando passivamente il dramma dell’economia. In Europa, la Francia sembra all’avanguardia su questo fronte, con sequestri-lampo e nemmeno sempre “lampo”, che sembrano abolire lo Stato di diritto. In Italia, non ci sono ancora avvisaglie simili, ma non posso fare a meno di esprimere una preoccupazione che spero non avrà mai verifiche pratiche: qui, il ribellismo difficilmente si presenterà con il sequestro del manager di turno, ma può prender la forma ben più insidiosa del terrorismo, per ragioni che nascono dall’essere quel filone, sulla scia di un brigatismo mai del tutto battuto, nascostamente ancora presente nella società, ancora capace di qualche aggregazione.

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mi piace scrivere un po' di tutto,ma soprattutto leggere, perchè è con la lettura, quella vera, che si impara a scrivere.Amo i classici della nostra e delle altre letterature europee...e non solo.Sono amante della Slovenia e del suo meraviglioso territorio.