sabato 27 marzo 2010

EVVIVA LA ROMAGNA, EVVIVA IL SANGIOVESE DI SANT'ARCANGELO SUL RUBICONE..QUELLO CHE BEVE IL BRAVO LUTTAZZI

STORIE DI MERA ROMAGNA , RIVISITATE IN CHIAVE POLITICA DAL BRAVO LUTTAZZI PER SANTORO AL PALASPORT DI BOLOGNA ..VISTE E SENTITE DA OLTRE 13 MILIONI DI NAVIGATORI IN RETE E DA TELESPETTATORI SATELLITARI... QUASI UNA METAMORFOSI DEL VEZZO TUTTO ROMAGNOLO "MA VA'T A FE' INCULE' " UN IDIOMA CHE DIVIENE UNIVERSALE !!! GRAZIE ALLE PRODEZZE DI QUESTO CENTRODESTRA CHE CI GOVERNA .

Torna la satira di Luttazzi
L'Italia, «paese di inculati»

di Fabrizio d'Esposito

Il monologo del comico. Le tre fasi del sesso anale: la maggioranza di centrodestra è nell'ultima, sostituendo il dolore con il piacere. L'invettiva di Monicelli: «Ci vuole la rivoluzione». Le battute di Cornacchione. Vauro, Minzo e il sedere di Silvio.


Una repubblica, anzi una monarchia assoluta fondata sulla sodomia. Questa l'Italia di Silvio “Lolito” Berlusconi . Parola di Daniele Luttazzi, l'autore di satira tornato in tv dopo otto anni di censura. Il Paladozza bolognese di Raiperunanotte lo accoglie con un'ovazione. Il monologo è di un quarto d'ora. La domanda che introduce il sesso anale è questa: perché «un affarista senza scrupoli che ha messo al servizio della sua azienda l'intera macchina dello Stato», come nemmeno ai tempi del fascismo, dopo tre lustri ha una fiducia di oltre il 60 per cento degli italiani? Perché ha la maggioranza un «mascalzone» che dopo «gli scandali con le troie» parla di «valori della famiglia»?

La risposta è «nelle tre fasi, secondo gli esperti, del sesso anale con la mia ragazza». Nella prima la ragazza «è in ginocchio sul letto, a gattoni, ha le braccia tese, e attende di essere inculata dal tuo silos di carne. La penetrazione non è ancora cominciata ma il tuo dirigibile sta già esercitando una pressione costante sul suo buco del culo che in questa fase è ancora reticente». Applausi. Sul palco ridono tutti, da Lerner a Santoro. La prima fase politico-anale, «la pressione costante», rappresenta il progetto del Cavaliere ai tempi della discesa in campo. Si va avanti: «A un certo punto il suo buco del culo si apre come un ranuncolo a primavera. È la seconda fase. Il tuo martello pneumatico comincia ad aprirsi un varco e lei allora si gira e ti guarda sbigottita incredula come uno scarafaggio schiacciato da Madre Teresa. Poi si appoggia sui gomiti e comincia a gemere, sembra non volerlo ma lo vuole. In questa fase il suo buco del cuolo brucia come un anello di cipolla».

Esegesi: la seconda fase, «l'ano che si apre», include la «mediocrità dell'opposizione e il servilismo di certi giornalisti». Terza e ultima fase: «La donna cede di schianto, si appoggia sul materasso con la guancia, inarca la schiena e ti offre il suo culo euro 5 completamente aperto e disossato. Non c'è più dolore ma solo piacere e ti urla “sì, sì, sì, sì, sì». Ecco, «l'Italia con Berlusconi è in questa terza fase». «Sborrami sulla schiena ma attento ai capelli». Il carattere degli italiani. Per la precisione, del 60 per cento degli italiani, «perché gli altri sono così, non noi».

La conclusione del monologo, non senza aver rivelato che le statuine del Duomo modello Tartaglia sono «introvabili» perché «le fan di Di Pietro le applicano al vibratore» ed auspicato «sgravi fiscali alle donne che si depilano la vagina» perché così sembrano «minorenni», è affidata a un uno-due di Quintiliano barra Aristofane sull'odio: «Odiare i mascalzoni è cosa nobile»»; «Ingiuriare i mascalzoni con la satira è cosa nobile, a ben vedere significa onorare gli onesti». Ovazione finale.

Nell'Annozerofuori edizione, e contro la censura del regime berlusconiano, iniziato con il testone del Duce sovrapposto alla pelata del Cavaliere mentre entrambi aizzano le masse con lo schema delle domande retoriche («Volete voi» etc etc?), Luttazzi non è stato l'unico a interrogarsi e a darsi le conseguenti risposte sul carattere degli italiani. Anche il grande vecchio del cinema, Mario Monicelli, si è esercitato sul tema, durante un'intervista registrata. Sunto: gli italiano vogliono sempre qualcuno che pensi per loro. Ieri Mussolini, oggi Berlusconi: «Siamo un popolo schiavo di tutti da trecento anni. Ci vorrebbe una bella rivoluzione che da noi non c'è mai stata, come in Francia o in Russia, in Inghilterra o in Germania. Una rivoluzione perché il riscatto è sempre doloroso, esige sacrifici. Altrimenti, questo paese, se ne vada in malora».

Contro la censura la battuta più strepitosa è stata del Cornacchione similSilvio: «Berlusconi non ha mai censurato nessuno perché ci tiene a rimanere incensurato». Il comico tratteggia l'anti-Annozero prossimo venturo così: «Belpietro nei panni del Santoro di destra, Facci in quelli del Travaglio di destra, gli ostaggi al posto degli ospiti e Noemi Letizia a girare con il microfono tra il pubblico». Per tornare al culo. Vignetta finale di Vauro sulle intercettazioni di Trani, intitolata «Giornalisti coraggiosi». «Minzolini dice che lui non ha peli sulla lingua». «Si vede che Berlusconi si è fatto una ceretta al sedere». Oltre l'apologia del lato B, c'è solo il giuramento solenne, epilogo della trasmissione mandata in onda dal Paladozza: «Giuriamo solennemente che ora e sempre la faremo fuori dal vaso».

FONTE :IL RIFORMISTA /by Caplaz

sabato, 27 marzo 2010

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mi piace scrivere un po' di tutto,ma soprattutto leggere, perchè è con la lettura, quella vera, che si impara a scrivere.Amo i classici della nostra e delle altre letterature europee...e non solo.Sono amante della Slovenia e del suo meraviglioso territorio.